AVELLINO E PROVINCIA NEWS Il questore vieta i funerali del boss Amedeo Genovese La decisione del questore Terrazzi. La salma verrà tumulata nel cimitero di Summonte
/image%2F6636154%2F20210713%2Fob_84a9d2_angelica-cecere-22-maggio-2021.jpg)
INSERITO DA ANGELA CECERE Avellino. Il questore di Avellino vieta i funerali del boss Amedeo Genevose. Il fondatore del clan Partenio è deceduto all’ospedale di Parma, dopo un arresto cardiaco. La salma di Genovese è stata liberata dal tribunale di Sorveglianza e arriverà nella notte a Summonte, dove verrà tumulata direttamente nel cimitero comunale. Nessuna funzione pubblica, dunque, i funerali si terranno in forma strettamente privata. Il boss stava scontando due ergastoli nel carcere di Parma, dove era stato trasferito solo da qualche anno. Inizialmente, invece, era detenuto nel carcere di Voghera. Amedeo insieme al cugino Modestino aveva costituito il clan Partenio, operativo negli anni ’90 e dedito allo spaccio di droga, all’usura e alle estorsioni. Nel giro di poco tempo divennero il terrore di imprenditori e commercianti. I due cugini furono arrestati nel febbraio del 2001, ma Amedeo, insieme al cugino fu latitante per diversi mesi. L’operazione della polizia porto all’arresto di 31 persone. E per la prima volta, si parlo di clan Partenio. Anche gli omicidi di Walter De Cristofaro, il cui delitto avvenne il 12 luglio del 2000 davanti al bar Tiglio di Serino e Corrado Modestino, imprenditore di Mercogliano, maturarono all’interno degli assetti criminali del clan. Erano gli anni di fuoco della “Partenio connection”, tra bombe carta, attentati e pestaggi. Negli stessi anni in cui emergevano i fratelli Nicola e Pasquale Galdieri. Furono arrestati per la prima volta, venti anni fa, proprio nell’ambito della stessa operazione condotta dalla polizia diretta dal questore Roberto Gallotti, e oggi invece, sono considerati i successori dei cugini boss, e all’apice del nuovo Clan Partenio.
OTTO PAGINE