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Giornalino Giugliano di Angela Cecere

BENEVENTO E PROVINCIA NEWS Omicidio Nizza, appellata la condanna all'ergastolo per Fallarino Lo scorso 26 marzo la sentenza della Corte di Assise sul delitto del 27 aprile del 2009

4 Settembre 2021 , Scritto da Angela Cecere Con tag #BENEVENTO E PROVINCIA NEWS

BENEVENTO E PROVINCIA NEWS Omicidio Nizza, appellata la condanna all'ergastolo per Fallarino Lo scorso 26 marzo la sentenza della Corte di Assise sul delitto del 27 aprile del 2009

INSERITO DA ANGELA CECERE Benevento. Impugnata in appello la sentenza con la quale la Corte di Assise lo scorso 26 marzo ha condannato all'ergastolo Nicola Fallarino (avvocati Vincenzo Sguera e Domenico Dello Iacono), 37 anni, di Benevento, accusato di essere uno degli autori dell'omicidio di Cosimo Nizza, 48 anni, di Benevento, ucciso con tre colpi di una pistola calibro 7.65 il 27 aprile del 2009. La decisione, come si ricorderà, aveva accolto le conclusioni del procuratore Giovanni Conzo, che aveva ritenuto provata la responsabilità dell'imputato. Attenzione puntata, in particolare, sulle affermazioni di due collaboratori di giustizia che avevano sostenuto di aver saputo del delitto, in due diversi carceri, direttamente da Fallarino, e sul contenuto di una intercettazione ambientale che aveva 'rianimato' l'attività investigativa. Si tratta di una conversazione che la Squadra mobile aveva intercettato in un'inchiesta antidroga diretta dalla Dda. A parlare in un'auto, il 4 febbraio del 2014, era stata una persona che ad un interlocutore aveva descritto in prima persona le fasi dell'agguato, come se “rappresentasse – secondo gli inquirenti-, fedele nei termini, nei rumori e nei movimenti utilizzati” colui che, dopo averlo compiuto, glielo avrebbe raccontato. Di segno ovviamente opposto le argomentazioni dei difensori, che avevano sottolineato l'inattendibilità dei due pentiti e valorizzato la deposizione di un detenuto che aveva spiegato di averli sentiti mettersi d'accordo sulle cose da dire contro il loro assistito. Nel mirino delle loro arringhe, inoltre, la mancanza certa di un movente, la conferma, da parte dei testimoni, dell'alibi fornito da Fallarino. Che, a sua volta, sottoponendosi all'esame in aula, si era professato innocente al di là di ogni dubbio, escludendo di aver confidato a due diversi collaboratori di giustizia di aver ucciso Nizza. Costretto sulla sedia a a rotelle per le conseguenze di un incidente stradale, Nizza si trovava in strada sotto la sua abitazione in via Bonazzi, al rione Libertà. Quella mattina non aveva potuto fare nulla contro le due persone che, volto coperto da un casco integrale, ed in sella ad uno scooterone, gli erano arrivati alle spalle ed avevano fatto fuoco, centrandolo al capo, alla nuca ed al di sopra dell'orecchio destro.

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