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Giornalino Giugliano di Angela Cecere

NEWS ITALIA E DAL MONDO Don Francesco Spagnesi, il racconto choc di un testimone: «Andavo ai suoi festini e mi davano la droga. Sembrava un tossico» L'uomo stava attraversando un periodo buio della sua vita e ha frequentato spesso l'ex parroco e il suo compagno per la droga, ma non ha mai avuto rapporti sessuali

30 Settembre 2021 , Scritto da Angela Cecere Con tag #NEWS ITALIA E DAL MONDO

NEWS ITALIA E DAL MONDO Don Francesco Spagnesi, il racconto choc di un testimone: «Andavo ai suoi festini e mi davano la droga. Sembrava un tossico» L'uomo stava attraversando un periodo buio della sua vita e ha frequentato spesso l'ex parroco e il suo compagno per la droga, ma non ha mai avuto rapporti sessuali

INSERITO DA ANGELA CECERE Don Francesco Spagnesi, ex parroco a Prato, adesso ai domiciliari per traffico di droga, truffa e appropriazione indebita, «si faceva chiamare Luca e io non avevo capito che fosse un parroco». A parlare è un testimone che ai festini di don Francesco ha partecipato. «È stato lui, con il suo compagno, a darmi la 'droga dello stupro' ai festini che organizzava nel suo appartamento». Le rivelazioni choc del testimone sono state rilasciate al Corriere Fiorentino. Lui in quell'appartamento di Figline di Prato, ai festini di don Francesco Spagnesi, c'è stato. Ha conosciuto l'ex parroco e lo ha frequentato.  «Era un periodo della mia vita molto difficile - ricorda il testimone - da cui sono uscito grazie a una persona che mi vuole bene». Ha dichiarato di esserci stato otto volte in quella casa, tra il 2018 e il 2019, dopo essere stato contattato su grindr, l'app di incontri rivolta alla comunità gay.  A cercarlo fu il compagno di don Francesco. «Loro due condividevano tutto e volevano che io andassi da loro, nell'appartamento. Piacevo al suo compagno». Quando arrivava, gli offrivano la droga, ma «non feci sesso con nessuno di loro. Eravamo sempre e solo noi tre». Il testimone continua dicendo che «quando arrivavo, sempre dopo l'una di notte, loro erano già su di giri, mi dicevano che avevano appena iniziato a fumare la coca, ma si vedeva che non era così». Il testimone ha spiegato che non era assolutamente abituato a partecipare a festini di quel genere. Ma che ha continuato ad andare perché «era un periodo molto buio e loro sono sempre stati molto gentili». Finché, una notte, è stato male perché gli avevano dato la gbl, la droga dello stupro, senza che se ne accorgesse. «Ho avuto ore di black out, mi sono spaventato molto. Non so cosa sia successo in quei momenti, ma escludo che abbiano abusato di me». Dopo l'allontanamento, però, l'uomo ha ripreso i contatti con il parroco e il compagno. «Per la droga - spiega -. Quella sensazione che ti rimane sempre in testa quando fumi il crack, quel sapore. E persino la gbl, che dopo quella volta ho ripreso in altre occasioni».  L'ha ripresa anche se si era sentito male, dice, perché «fa parte del gioco, abbassa la tensione». E aggiunge che «anche Luca, o meglio Francesco, il prete, si sentiva male spesso» nelle serate in cui assumeva droga. «Non la gestiva, al contrario del suo compagno che era in qualche modo sempre vigile. Lui invece era sempre più agitato. Cominciava sempre a graffiarsi da solo, soprattutto sul petto, spesso sino a far uscire il sangue. A volte perdeva completamente il controllo; una volta è completamente svenuto: l'ho messo io sotto la doccia e gli ho infilato un limone in bocca per farlo riprendere».  Il testimone ha scoperto da solo che quell'uomo era un parroco. «Gli dicevo che la Bibbia era un libro fantascientifico e lui rideva, pareva d'accordo con me. Ma non mi pareva una persona con una doppia personalità. Mi sembrava solo un tossico che ogni tanto metteva la tonaca, soprattutto per motivi economici. Una persona debole, molto attaccata al suo compagno».  L'uomo ha smesso di frequentare quei festini, spiega, quando «mi sono fidanzato con un uomo che mi vuole bene e che mi ha tirato fuori da questo tipo di vita. Loro mi hanno ricontattato molte volte, anche quest'estate. Ma io declinavo». Sapeva che altre persone frequentavano quell'appartamento e, quando è venuto a conoscenza dell'indagine, non si è spaventato. «Mi sono spaventato piuttosto quando ho sentito della sieropositività di Francesco. Io con lui non ho mai avuto rapporti sessuali. Però mi sono fatto subito il test, grazie al cielo sono negativo». 

LEGGO

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