SEZ. POLITICA Salvini: 'Tutta Europa riapre Draghi dica perché noi no' Tensione nella Lega ma il leader del Carroccio liquida come "un'invenzione" le spaccatura con Giancarlo Giorgetti
INSERITO DA ANGELA CECERE Matteo Salvini liquida come "un'invenzione" le spaccatura con Giancarlo Giorgetti. "Da trent'anni siamo qua, mentre i giornali si occupano di ipotetiche spaccature noi insieme stiamo cercando ad esempio di non tornare alla legge Fornero, non far ripiombare milioni di lavoratori in quella gabbia che porterebbe la soglia da 62 a 67 anni", ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, a Radio anch'io su Radio 1. A chi gli domanda se con il ministro dello Sviluppo economico la vedano allo stesso modo sul futuro dell'Italia, Salvini ha replicato: "Assolutamente sì". Salvini, poi, guardando alla decisione del Portogallo che da ottobre riaprirà tutte le attività, dice: "Tutta Europa sta vaccinando e riaprendo, l'Italia è uno dei paesi più vaccinati d'Europa ma qualcuno si ostina a limitare le riaperture. Se tu chiedi il green pass devi riaprire tutto in piena capienza". "Non capisco dove sia il pregiudizio ideologico che sta causando un danno sociale e morale a milioni di italiani. Vorrei capire da Speranza e da Draghi perché no. Tutta Europa riapre e noi no. Se tu imponi il vaccino e il green pass il diritto al lavoro lo devi garantire a tutti". Matteo Salvini ha rimarcato ieri la linea della Lega e replicato a tono al suo vice tra scintille e distinguo. Così ha smontato l'endorsement a Carlo Calenda - il candidato sindaco che potrebbe vincere a Roma se intercettasse i voti della destra in uscita, secondo i pronostici del ministro leghista dello Sviluppo economico - e ricorda che è Enrico Michetti il nome scelto dalla coalizione per il Campidoglio. Lui "ha la competenza per ripartire dalle periferie, e non dai salotti di Calenda", dice caustico Salvini in tv. In più c'è da gestire la 'grana' di Luca Morisi, l'ex guru della campagna social della Lega indagato per detenzione e cessione di droga. Salvini difende ancora l'amico che "ha sbagliato" e distingue tra chi si droga e chi spaccia. "Per me chi vende droga, vende morte". Ma rimarca: "Tenere in ballo un discorso politico che non c'entra nulla con la vita di una persona, è un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto". E Ilaria Cucchi in un intervento pubblicato dalla Stampa ha detto che "a suo tempo avevo chiesto le scuse a Matteo Salvini per i suoi attacchi a me, alla mia famiglia ed a Stefano. Ovviamente quelle scuse non sono mai arrivate. La sua risposta alla sentenza pronunciata dalla Corte di Assise di Roma con la quale venivano condannati i responsabili del pestaggio mortale di mio fratello è stata che la droga fa male. In passato, in campagna elettorale, aveva persino detto che 'Ilaria Cucchi fa schifo'. Le sue continue prese di posizione ai miei danni hanno scatenato la Bestia che ha sbranato la mia famiglia intera facendo leva sui sentimenti più bassi e biechi che può provare il genere umano". "Sto parlando del sangue della mia famiglia versato dal momento in cui, il 22 ottobre di 12 anni fa, è stata costretta a 'riconoscere' il cadavere di Stefano all'obitorio di piazzale del Verano a Roma", prosegue. "La politica non è il mio posto. Questo perché sono incapace di astrarre l'immane tragedia che ha distrutto le nostre vite per avventurarmi in analisi politiche che non mi competono. Sono incapace di perdere di vista il fatto che 'la Bestia' si è cibata di persone normali che, come me, sono state travolte da tragiche vicende giudiziarie infliggendo loro, spietata, dolore che si è aggiunto ad altro dolore", scrive Cucchi. "Nonostante tutto questo io mi sento di condividere il dolore di Luca Morisi, come essere umano che è stato costretto a rivelare tutte le sue fragilità. Non nutro sentimenti di odio o vendetta nei suoi confronti. Sarei tuttavia ipocrita se non ammettessi la rabbia che provo nei confronti di colui che della 'Bestia' ha saputo fare la sua forza violenta, cinica e distruttiva, nel sacro nome del consenso cieco e ostaggio delle facili suggestioni liberatorie dalla paura, Matteo Salvini. Questa, lo riconosco, è la mia debolezza", conclude.
ANSA